Manifestazioni: Quando si va alle RADICI

Il panorama enoico italiano è pieno di manifestazioni: da quelle piccole di paese sino alle mega- importanti come  Verona o di Merano. Ci sono quelle di prestigio divise per tipologie: (Barolo-Barbaresco, Chianti, Montalcino, Brunello) poi le internazionali, poi quelle organizzate dagli importatori nei vari paesi, poi quelle che in qualche modo rappresentano un territorio se non una regione. La Puglia e i suoi vini dove si trova in tutto questo proliferare di eventi??? Ad esclusione della presenza organizzata al Vinitaly, inutile che vi sforziate: semplicemente non c’è. Se si escludono la presentazione di alcune guide e quelle organizzata per i propri soci da alcune associazioni, in Puglia non una sola manifestazione, rassegna o degustazione che riunisca i produttori pugliesi o buona parte di essi. In Basilicata se si esclude “Aglianica” la musica è la stessa.


“Radici” 2° Festival dei Vitigni Identitari di Puglia e Basilicata, organizzata dalla Associazione “ProPapilla”e “Dolce Guida” che si è svolta nei giorni scorsi a Minervino Murge, si è ritrovata assolutamente in modo inconsapevole. a coprire questo buco. Ha assolto però ilcompito in modo molto efficace.  Non a caso il sottotitolo era “Il risveglio di una terra”
Alcuni numeri potranno rendere l’idea in modo più chiaro : 75 aziende partecipanti, ognuna con un vino in rappresentanza di Negroamaro, Primitivo, Nero di Troia, Aglianico (Basilicata) e Rosati di Puglia. Un Festival a cui i produttori partecipavano su invito e diretto in particolar modo ai ristoratori, enotecari e addetti ai lavori. Quindi la manifestazione non era aperta al pubblico:anche se godeva del patrocinio della Regione Puglia  e dell’Assessorato Regionale  al Turismo,  non percepiva nessun  finanziamento, reggendosi solo sulla quota di partecipazione dei produttori con l’aggiunta di qualche sponsor tecnico. Anche questa è un’assoluta novità nel panorama vinicolo delle due regioni : un pizzico di sana imprenditorialità che non guasta, anzi.
All’interno della manifestazione erano state organizzate ben due commissioni di assaggio per testare il livello dei vini presentati. Le degustazioni delle due commissioni (rigorosamente anonime), una tecnica presieduta dal giornalista di Raidue Bruno Gambacorta e l’altra di appassionati, capeggiata da Peppino Colamonaco, hanno decretato il successo di alcuni vini per certi versi inaspettati. 
Diverse naturalmente le valutazioni delle due commissioni, che hanno portato ai premiare vini diversi in quasi tutte le categorie. 
Rosati di Puglia:  “A Mano” 2006 della az. Fusione e “Cioccarello” 2006 della Cooperativa Svevo.
Nero di Troia: “Iaccio della Porta” 2006 dell’Az. Colle Petrino e “Rinzacco” 2004 di Spagnoletti Zeuli  
Negroamaro : Maime 2004 di Tormaresca e Le Braci 2001 di Masseria Monaci; 
Primitivo: Calabrigo 2003 della Tenuta Zicari ed Old Vines 2004 di Morella. 
Per l’Aglianico discorso a parte: entrambe le giurie (in modo del tutto autonomo) hanno premiato lo stesso vino: Arcà 2004 di Giannattasio di Barile  che risulta così vincitore assoluto di questa edizione. 
Alla manifestazione tra aziende partecipanti, ristoratori, enotecari addetti ai lavori e stampa erano presenti circa 250 persone. Un esempio di come si possono organizzare cose utili e ben riuscite con pochi soldi.

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