IL TEST TOSCANO DA’ RAGIONE AL PRIMITIVO E RENDE MERITO ALLA SUA PECULIARITA’

Aspettando il Salone

Hanno entrambe incontrato il caloroso favore degli avventori le due serate organizzate in Toscana per porre l’attenzione sul Primitivo, vino la cui recente evoluzione necessita di essere meglio conosciuta anche, e forse soprattutto, dove la cultura enologica non è un fatto di moda ne’ rappresenta un’attitudine di nuovo esercizio, come in Toscana.

Infatti l’interesse per un vitigno sui generis come il Primitivo abbiamo visto essere notevole e la tipicità delle sue espressioni molto apprezzata proprio dagli enoappassionati più esperti che attribuiscono grande valore soprattutto a quelle etichette i cui connotati risultano di taglio tradizionale e che rievocano soprattutto il carattere della nostra terra. La dinamica di parziale trasformazione dell’ultimo periodo che tenderebbe a snellire il Primitivo (ci si riferisce alla sua concentrazione, anche alcolica) rendendolo più “agevole” ha permesso di poterlo con grande successo sposare a un menù come quello proposto giovedì a Uvaspina, il ristorante/bar a vin di Montevarchi dove si è svolta la prima delle due serate toscane in onore del Primitivo. Proposte accanto a piatti come

la zuppa di verdure con crema di mandorle pugliesi e mentuccia,


L’orto di puglia incontra la Toscana (schiacciata di cavolfiore, fave fresche saltate e fegato di coniglio scottato),


gli Gnudi pugliesi (mattonella di ricotta con cicorielle e radicchi servita con burro, nocciola e cacio ricotta),


il Risotto come una tiella (tirato su al ragu di cozze, servito con pomodori secchi di sole, pecorino, patate croccanti e cozze),

l’Agnello alla vecchia maniera: 4 ore di forno con carciofi arrosto alle erbe toscane

o il Tortino alla ricotta con vin cotto, otto diverse etichette di Primitivo (partendo dai rosati) hanno dimostrato grande versatilità nell’ abbinamento ai sapori di una cucina pensata per l’occasione come fusione di tradizioni diverse, la pugliese dalla toscana, e in questo senso sorprendentemente riuscita.

D’altra parte Francesca Lari, titolare e chef di Uvaspina, insieme a noti chef italiani ha maturato una lunga esperienza che insieme alla sua spiccata sensibilità le hanno permesso di escogitare e realizzare una cena da grande esperta. In precedenza i trenta convenuti, tra cui un paio di produttori della zona, hanno potuto liberamente degustare le varie qualità di Primitivo disponibili per l’intera serata nell’accogliente locale di Francesca.


Il giorno successivo, l’esperienza nella storica e gettonatissima enoteca in pieno centro storico a Firenze, Le Volpi e l’Uva, ha seguito un format differente: la degustazione di ben 9 etichette di Primitivo sono state brevemente introdotte ognuna da un racconto sulle origini del vitigno che ha posto l’attenzione sulle differenze tra i vari areali di produzione pugliesi, Gioia del Colle, Manduria e Salento, dove viene coltivato. Presenti tra i 40 convenuti (ma più di altrettanti non sono riusciti a prenotarsi in ragione della capienza del locale) enologi, addetti ai lavori e un qualificato pubblico di appassionati che sono spesso intervenuti chiedendo ulteriori approfondimenti e dimostrando grande interesse e attrazione per un vino che ci è parso ancora poco riconoscibile in terra toscana.


I vini sono stati accompagnati da ottime qualità di formaggio pugliese (Canestrato e Caciocavallo) e da prelibati salumi toscani. Al termine della seratai convenuti hanno avuto la possibilità di degustare al banco le 22 diverse etichette di Primitivo disponibili per l’evento, alcune delle quali resteranno, si spera, in via definitiva a far parte della carta del rinomato wine bar fiorentino.

Le aziende presenti nei due eventi toscani: Agricole Pietraventosa, Apollonio, Botromagno, Cantine Soloperto, Cantine Spelonga, Erminio Campa, Fatalone, Feudi di San Marzano, Michele Calò & Figli, Morella, Nicola Chiaromonte, Paolo Leo, Pirro Varone, Schola Sarmenti, Tenuta Macchiarola, Vetrere, Vigne & Vini, Vinicola Savese.

 

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