Ringraziamenti e prime riflessioni

Il Vino e il Concorso

Il grande segnale che proviene dall'edizione 2010 di Radici è l'orientamento collettivo verso la tipicità, la dichiarazione convinta e sempre più condivisa da parte dei produttori pugliesi (ma ormai di tutta Italia) di sostenere e perseguire il miglioramento e la valorizzazione dei vini frutto delle tradizioni dei territori. 

Probabilmente c’è una presa di coscienza definitiva che considera la strada intrapresa qualche anno fa per far decollare il comparto vitivinicolo della Puglia, attraverso l'invio di cisterne di vini in regioni e nazioni che detengono il miglior positioning del vino al mondo, non idonea a raggiungere i risultati sperati. Solo chi ha perseguito la propria rotta, ignorando il lusinghiero ed ingannevole canto delle sirene, impegnandosi tenacemente nel migliorare la millenaria cultura del fare la vigna e il vino dai vitigni tradizionali, ha tracciato la pista giusta che sta dando sempre maggiore riconoscibilità ai vini della nostra regione, sia in Italia che all'estero. 

 

La Puglia ha un panorama ricco di vitigni identitari e una competenza nel saper fare il vino che non ha più tanti rivali. Queste, a mio parere, saranno le chiavi del successo ormai alle porte. Questo è quanto ha anche affermato il Presidente nazionale della Coldiretti, Sergio Marini, al convegno dedicato ad illustrare “I mestieri del vino tra tecnologia, tradizione, territorio e salute” lo scorso aprile durante il Vinitaly:

“...il vitivinicolo Made in Italy risente meno la crisi di quello di altri Paesi e meno degli altri settori produttivi in Italia, perchè esprime i valori dell’identità e del legame con il territorio che nel mercato globale sono vincenti rispetto all’omologazione”.

Prova ne è stata anche la vetrina della borsa affari World Wine Meeting di Chicago che ha visto oltre 20 aziende pugliesi presentarsi con tutto il parco dei vini da vitigno autoctono, suscitando davvero grande curiosità verso tutti gli operatori. E’ anche vero che presentarsi all’estero con 20 aziende rappresentative di tutti i territori di Puglia vocati alla coltura dei vitigni tradizionali, riesce a dare più riconoscibilità contemporaneamente alla regione e alle sue produzioni vitivinicole. Era ora! 
Quindi, contribuire a consolidare le relazioni tra i produttori (partecipando a concorsi come Radici, curando il coordinamento degli eventi del vino all’estero) e puntare sul grande patrimonio vitivinicolo tradizionale pugliese è il binomio imprescindibile sul quale l’associazione Propapilla e Radici continueranno ad investire tutte le loro forze. 
Davvero Grazie!!
Tutti i blog, i siti di settore e i social network hanno largamente raccontato dei tanti partecipanti andati via, dopo la tre giorni di Monopoli, con un pizzico di nostalgia per i bei momenti trascorsi in armonia e in relax durante il concorso di Radici. Questo era il nostro obiettivo: lasciare un ricordo indelebile del territorio, delle bellezze paesaggistiche, dell’atmosfera, dei luoghi e soprattutto dei vini pugliesi. Sì, è vero, è stata la più bella edizione di Radici, tutti, dico tutti, hanno contribuito al successo del Festival: lo staff di Il Melograno, tutti coloro che con estremo impegno hanno curato la logistica dell’evento e le due giurie e i loro Presidenti che con impeccabile professionalità e serietà - messe al servizio dell’evento per ben tre giorni - hanno fatto un lavoro davvero encomiabile. 
Ma un grazie speciale va soprattutto ai 101 produttori che hanno creduto negli organizzatori, molti di loro fin dalla prima edizione, e che con la loro curiosa e viva partecipazione hanno contribuito al confronto costruttivo per trovare nuovi stimoli e nuovi traguardi da raggiungere insieme a tutto il settore vinicolo pugliese. 
Infine ringrazio gli Assessorati regionali alle Politiche Agricole e al Turismo per l'attenzione sempre più sentita e premurosa verso le tematiche dell'evento e per aver permesso l’arrivo in Puglia di un così qualificato parterre di giornalisti, esperti, wine-writer, estimatori e divulgatori della cultura enoica, di aver sostenuto lo svolgimento delle attività del concorso e la promozione presso i produttori e tutti i pubblici specializzati cui l'evento è destinato. 

Le mie riflessioni
Durante la serata conclusiva sono stati tantissimi i ringraziamenti e gli apprezzamenti e le voci che ci hanno pregato di continuare su questa strada. Il concorso genera opportunità per il vino, ma non può rimanere “il gioco a premi” che con il tempo inesorabilmente scomparirà. 
In un momento così complicato dovuto alla crisi mondiale, Radici ha funzionato perché proprio in situazioni come queste si avverte sempre più la necessità di comunicare, di incontrare altri protagonisti per scambiare opinioni, confrontarsi sperare di riuscire insieme a tracciare nuove strategie per penetrare mercati alternativi e giusti per il nostro vino. 
Radici funziona perché è sia il concorso di vini da vitigni autoctoni (e si spera per le prossime edizioni non più solo di Puglia, ma del Sud Italia) che un contenitore qualificato di opportunità di scambio e promozione, anche sui mercati esteri, per tutti i produttori. Ma oltre a ciò, Radici è un'insieme di attività che vengono svolte durante tutto l'anno e trovano nel Festival il momento di massima visibilità. 
Ci auguriamo che la stagione autunnale si preannuncia ricca di qualificate occasioni. La prima riguarda un impegnativa Borsa Affari del Vino di Puglia con giornalisti e buyer esteri per presentare i principali vitigni tradizionali pugliesi e i loro territori attraverso i 101 produttori dell'edizione 2010, dedicando due giornate ad ognuno. La seconda è costituita dalla presentazione della seconda edizione del volume Radici Wines – Guide on Apulia wines for exsperts and wine lovers, che raccoglierà le recensioni, degli esperti e degli appassionati, per ogni vino che ha partecipato a Radici 2010. 
Nel frattempo, spero che sempre più numerosi vorrete contribuire ad alimentare lo scambio di idee per tracciare una programmazione unitaria delle attività di promozione e di branding per il vino pugliese, cui Radici cerca di dare sensata e corretta visibilità da qualche anno, fuori dagli stereotipi, ma con passione e competenza. 
Prontamente alla prossima. 

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